In quante cose ci ha cambiato questa pandemia. Di quante emozioni, riti, affetti, a volte anche persone ci ha privati…. al loro posto abbiamo spesso trovato paura, rabbia, insicurezza, nella migliore delle ipotesi la creazione di nuove abitudini. C’è un solo posto al mondo dove riesco ad essere in pace con me stessa, o meglio meno in guerra che altrove, ed è al mare. Solo in quell'ambiente mi sento al sicuro, so che qualunque cosa succeda io non ho nulla di cui temere e nessun luogo ha per me la stessa dimensione pacifica e magica come l’isola di Salina. Purtroppo, quest’anno ho dovuto rinunciare a qualsiasi spostamento e con esso anche alla possibilità di rivivere momenti che hanno da sempre scandito le mie estati, tra questi immancabile era la sosta “Da Alfredo”, il tempio eoliano, e non solo, del pane cunzato e delle migliori granite siciliane.
Per comprenderne a fondo l’eccellenza
bisogno testarli di persona, nel frattempo trovate a questo link un breve resoconto della
meraviglia di quest’isola. Io ho cercato di ingannare la nostalgia, in questa prima giornata d'autunno, preparandomi
in casa un pane cunzato “alla maniera
di Alfredo”, una pane di grano duro tagliato a metà e condito, in siciliano cunzato, con il meglio dei meglio dei sapori
del mare e della terra della mia isola.