Primo giorno di agosto, speriamo
inauguri un mese un po’ più estivo di quello appena trascorso… Le granite che ho consumato e preparato in
casa, pur essendo in Sicilia, si contano sulle dita di una mano, quindi partiamo
con cautela ed iniziamo con un dolce fresco ma ancora non troppo.. ;) So che la
ricetta originale è lenta e prevede una cottura a bagnomaria che la rende soda
ma cremosa allo stesso tempo.. io ho voluto velocizzare con l’utilizzo di un
addensante, ma naturale, quindi solo agar agar per un’invitante panna cotta,
con latte e panna fresca, vaniglia ed una golosa copertura di mirtilli freschi
e caramello Fabbri. Buona estate!
venerdì 1 agosto 2014
sabato 26 luglio 2014
Cous Cous con polpettine speziate, verdure e ceci in doppia crosta di Parmigiano Reggiano
È la forma di pasta alimentare
base e piatto tipico dell’Africa settentrionale. Il termine indica sia i
granelli della semola che il piatto finito, a base di carne, pesce, verdure e
proposto anche in versione dolce, con cannella, frutta secca e acqua di fiori
d’arancio. Nei paesi del Maghreb era tradizione di ogni famiglia portare al
mulino il proprio grano per ottenere la semola. Da quest’area geografica, il
couscous si è diffuso anche in Francia, Sicilia occidentale, Spagna e Medio
Oriente, arrivando fino in Sud America, attraverso le colonie portoghesi
emigrate dal Marocco. Oggi si trovano molte semole precotte, ma la ricetta
originale prevede un’attenta lavorazione della semola, prima, ed una successiva
e lunga cottura a vapore nella speciale pentola forata chiamata “couscoussiera”.
Il risultato è uno dei capolavori dell’arte culinaria marocchina che io letteralmente adoro e che non manca sulla mia tavola almeno due volte a settimana..!
Nella mia versione, contaminazione all’italiana per il progetto Cross Cooking del Consorzio del Parmigiano Reggiano, l’ho arricchita con del brodo in cui ho cotto una crosta di Parmigiano Reggiano nell’impasto e servita all'interno di un cestino dello stesso formaggio.
Il risultato è uno dei capolavori dell’arte culinaria marocchina che io letteralmente adoro e che non manca sulla mia tavola almeno due volte a settimana..!
Nella mia versione, contaminazione all’italiana per il progetto Cross Cooking del Consorzio del Parmigiano Reggiano, l’ho arricchita con del brodo in cui ho cotto una crosta di Parmigiano Reggiano nell’impasto e servita all'interno di un cestino dello stesso formaggio.
venerdì 18 luglio 2014
Arancini catanesi alla Norma
Di forma leggermente allungata e
non a punta, mai perfettamente rotondi, perché siamo a Catania e qui li
chiamano arancini e non arancine, come nel palermitano. Quelli alla Norma, poi,
sono un brand territoriale che deriva dalla classica ricetta del sugo
utilizzato in genere per condire la pasta, ma che con il riso si sposa alla perfezione,
in un amalgama di aromi, profumi e sapori inconfondibili. La Norma è un omaggio
del commediografo Martoglio alla celebre opera di Bellini: melanzane fritte,
ricotta salata, qualche tocchetto di tuma fresca e di pomodori maturi per un
piatto che esprime tutta la sicilianità di un territorio in un boccone!
Con questa ricetta, partecipo al
contest : "La Cucina Italiana nel Mondo verso l'Expo 2015",
organizzato da Le Bloggalline (link del post), in collaborazione con
INformaCIBO
lunedì 14 luglio 2014
Tortilla di patate con chips di Parmigiano Reggiano
La tortilla, nota anche come “tortilla
de patatas”, è una delle pietanze base della cucina spagnola. La versione
più classica prevede solo uova e patate, ma può essere arricchita con cipolla,
peperoni, chorizo o piselli e si distingue da una classica frittata lo spessore
piuttosto alto e la consistenza morbida all’interno.
La sua origine sembra
antichissima e se ne ha notizia, sia in Europa che in America, già intorno al
1520 mentre risale al 1817 il primo documento in cui si fa riferimento a questo
piatto, in un memoriale della corte di Navarra.
Da sempre è il cibo simbolo della Spagna, pietanza popolare stuzzicante
nell’imperdibile rito delle tapas
iberiche o come farcitura dei tradizionali panini chiamati bocadillos. Nella mia versione, contaminazione all’italiana per il
progetto Cross Cooking del Consorzio del Parmigiano Reggiano, l’ho arricchita
con del Parmigiano Reggiano nell’impasto e servita tra due cialde dello stesso
formaggio.
giovedì 10 luglio 2014
È il mio compleanno…
… e sono al mare, ma
senza mare.. e si susseguono sorrisi e lacrime.. gioia e rabbia..
e abbracci, profumi e carezze che riescono a nascondere per un
po’ le ansie e a superare le paure..
Grazie a tutti i miei cari, agli
amici che si sono ricordati di me in questo giorno, e a
Crescenzo e Salvio che hanno saputo trasformare
una tempesta in una placida serata d’estate…
domenica 6 luglio 2014
Cous Cous alla trapanese
È una delle ricette più tipiche
dell’intera Sicilia, arrivata nella nostra isola grazie agli scambi con il nord
Africa. Il popolo trapanese ne ha acquisito la tradizione e l’ha fatta propria,
tanto da essere il piatto principale dell’intera provincia. Le ricette variano
di zona in zona e di casa in casa, ma rimane invariato il condimento a base di
pesce. La preparazione richiede alcuni utensili tipici, come la “mafaradda”, un
contenitore che serve per l’”incocciata”, ossia lo sgranare della semola e la
“couscoussiera” per la cottura. Il risultato è un piatto unico, delizioso ed in
grado di accomunare popoli lontanissimi per origine e tradizioni.
Con questa ricetta, partecipo al contest : "La Cucina Italiana nel Mondo verso l'Expo 2015", organizzato da Le Bloggalline (link del post), in collaborazione con INformaCIBO
martedì 1 luglio 2014
Etna (Timballo di anelletti siciliani alla norma con ricotta salata e pesto di pistacchio di Bronte)
Eccola, la ricetta finalista al Premio Marietta 2014! E la dedico all'inizio di questo mese...il mio... ;)
Rispetto alla tradizionale versione, sontuosa ed opulente, questa è appena alleggerita, senza carne e uova.
Si tratta di un timballo al forno di anelletti, formato tipico della tradizione siciliana e piatto tipico della festa, alla norma, ossia con pomodoro, melanzane, basilico e
ricotta salata per un piatto che anche
coreograficamente e nei colori ricorda l’elemento principale del
territorio
catanese, l’Etna: il rosso per la lava, il nero per la cenere e il
bianco per
la neve. A completare il piatto un pesto di pistacchio di Bronte, dal
colore verde smeraldo, aroma intenso e resinoso e sapore aromatico e
pieno.
lunedì 23 giugno 2014
Premio Marietta 2014: di nuovo finalista!
Per il secondo anno sono stata
finalista al Premio Marietta, il riconoscimento dedicato agli appassionati di
cucina che si cimentano con una ricetta ispirata ai principi artusiani,
esercitando la scienza in cucina e
l’arte di mangiar bene. Devo ammettere che è stata una bella soddisfazione tornare
nelle cucine di Casa Artusi, a Forlimpopoli, ed è già stato un bel premio
cucinare di nuovo all’interno di questa bellissima struttura, anche senza arrivare
prima...
Quest’anno la giuria ha decretato vincitore il piatto sardo “culurgiones a ispighitta cun pumata”,
dei ravioli ripieni di patate chiusi a spiga e conditi con una salsa di
pomodoro.
Tradizionali e d’impronta regionale anche le ricette degli altri
concorrenti: polenta marida, rigatoni con la pajata, bavette caciuccate ed il
mio timballo di anelletti siciliani alla norma con ricotta salata e pesto di
pistacchio di Bronte (presto la ricetta).
A seguire si è svolta la consegna
del Premio Marietta ad honorem, dedicato ai talenti che onorano la cultura del
cibo e la qualità della tavola, che quest’anno ha visto protagonisti l’attore
Paolo Poli, l’artista Andy Luotto che ha presentato anche il suo ultimo libro “Padella
Story” e la famiglia Mambelli dell’omonimo caseificio, produttori da tre
generazioni di straordinari formaggi artigianali, tra cui ricotta, casatella,
ravvigiolo e squacquerone dop.
La festa artusiana prosegue fino
al 29 giugno, con laboratori, degustazioni e convegni.
mercoledì 18 giugno 2014
Sbronza alle Eolie (Calamari ripieni alla malvasia con la sua salsa e sesamo tostato)
Ve la avevo promessa qualche
tempo fa e finalmente eccola qui: la ricetta con cui ho partecipato alla prima
edizione di Master Foodie a Palermo e vinto il premio per il “miglior global
menu”! Si tratta di un secondo piatto a base di calamari: tra le tante ricette
quella che prevede la preparazione ripiena è seconda per me solo alla
frittura…! In Sicilia si usa una farcia abbastanza classica, con pangrattato
variamente aromatizzato e cottura solitamente in umido o al forno. Io ho
variato questa base con una salsa di cipolle di Tropea “ubriaca” di Malvasia e
i sapori tipici eoliani, capperi, pomodori secchi, sesamo ed altra Malvasia… ;)
giovedì 12 giugno 2014
Panna cotta con sciroppo al limone, lamponi e pistacchio
Semplice, golosa e di sicuro
effetto: è uno dei dolci più versatili della nostra cucina, per me ricordo di
ghiotte e indolenti merende nelle Langhe, dove il Boccondivino di Bra produce
la migliore versione mai assaggiata… Solo panna fresca, vaniglia ed un pizzico
di zucchero per la versione base, che potete arricchire come più vi piace:
cioccolato, mandorle e pistacchi tritati, caramello e frutta fresca. Se poi
volete avvantaggiarvi, ma senza rinunciare a gusto e qualità, potete optare per
una base preparata come quella Polenghi. Successo assicurato!
sabato 7 giugno 2014
Campotti provola, cozze e fiori di zucca
Dopo il primo boccone non potrete
non pensare che sia un abbinamento eccezionale…! Questa ricetta che unisce
sapori di terra e mare è sbalorditiva nella sua semplicità. Scegliete una pasta
di qualità, come quella del Pastificio dei Campi di Gragnano: solitamente, per
questa ricetta viene usato il pacchero o la calamarata ma io vi ripropongo il
mitico “campotto”, il formato specialissimo di questa azienda! Per il
condimento, acquistate cozze da allevamenti sicuri, provola artigianale come quella
del Caseificio Barlotti e pomodorini freschi, che profumano di terra e non di
serra.., come quelli della Granoro. Terminate con qualche fiore di zucca ed in un unico piatto avrete
concentrato un frammento di verace cucina mediterranea.
lunedì 2 giugno 2014
Parmigiana di melanzane
I motivi per cui oggi vi presento questo piatto sono due: il primo,
perché oggi è la festa della Repubblica e la parmigiana mi sembra un perfetto
inno all’Italia… :) il secondo perché da quando sono tornata da
Paestum, in occasione della magnifica serata a questa pietanza dedicata, la
“Parmigiana Night” all’Oleandri Resort (durante Le Strade della Mozzarella), ho
una voglia matta di riproporre questo piatto a casa!
Dopo averne fatto indigestione durante l’infanzia, nelle mille
varianti proposte in famiglia (melanzane fritte nell’uovo o senza, prosciutto cotto
o uovo sodo all’interno, solo mozzarella o anche parmigiano, tonda o
rettangolare…), nella mia cucina ho optato per una sana versione non fritta ma
che, ahimè, parmigiana non può chiamarsi... Così finalmente oggi ho ceduto alla
golosa tentazione di una parmigiana doc
;)
Tra le tante proposte durante la “Parmigiana Night” ho apprezzato
molto quella di Gaetano Iannone, chef dell’Oleandri Resort, maestro della
cucina cilentana: indimenticabile la sua “cianfotta”, un ricco piatto a base di
ortaggi di stagione, aromatica e profumatissima, i tenerissimi bocconcini di
carne di bufalo ed i primi piatti a base di ingredienti di stagione, locali e
freschissimi. Oltre che per l’ottima cucina - non posso non segnalare anche la
squisita ed abbondante colazione a buffet, dettaglio per me mai secondario… ;)
- , e per la perfetta organizzazione di quest’evento, il soggiorno presso la
struttura della famiglia Desimone è stato anche quest’anno piacevolissimo,
grazie anche alla squisita accoglienza dei fratelli Erica ed Angelo ed alla
cordialità di tutto lo staff!
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