È la forma di pasta alimentare
base e piatto tipico dell’Africa settentrionale. Il termine indica sia i
granelli della semola che il piatto finito, a base di carne, pesce, verdure e
proposto anche in versione dolce, con cannella, frutta secca e acqua di fiori
d’arancio. Nei paesi del Maghreb era tradizione di ogni famiglia portare al
mulino il proprio grano per ottenere la semola. Da quest’area geografica, il
couscous si è diffuso anche in Francia, Sicilia occidentale, Spagna e Medio
Oriente, arrivando fino in Sud America, attraverso le colonie portoghesi
emigrate dal Marocco. Oggi si trovano molte semole precotte, ma la ricetta
originale prevede un’attenta lavorazione della semola, prima, ed una successiva
e lunga cottura a vapore nella speciale pentola forata chiamata “couscoussiera”.
Il risultato è uno dei capolavori dell’arte culinaria marocchina che io letteralmente adoro e che non manca sulla mia tavola almeno due volte a settimana..!
Nella mia versione, contaminazione all’italiana per il progetto Cross Cooking del Consorzio del Parmigiano Reggiano, l’ho arricchita con del brodo in cui ho cotto una crosta di Parmigiano Reggiano nell’impasto e servita all'interno di un cestino dello stesso formaggio.
Il risultato è uno dei capolavori dell’arte culinaria marocchina che io letteralmente adoro e che non manca sulla mia tavola almeno due volte a settimana..!
Nella mia versione, contaminazione all’italiana per il progetto Cross Cooking del Consorzio del Parmigiano Reggiano, l’ho arricchita con del brodo in cui ho cotto una crosta di Parmigiano Reggiano nell’impasto e servita all'interno di un cestino dello stesso formaggio.