sabato 26 ottobre 2013

La cena con i due stelle Michelin siciliani a Taormina Gourmet



Affrontati singolarmente fanno già il loro effetto…immaginatevi tre titanici talenti dell’alta ristorazione che preparano insieme un menu per una serata speciale, al Grand Hotel S. Pietro di Taormina. I tre bistellati siciliani - Pino Cuttaia, Massimo Mantarro e Ciccio Sultano – e lo chef Christian Busca, il padrone di casa, seguono ispirazioni e costruiscono visioni molto diverse tra di loro ma l’effetto finale della cena è stato un fuoco d’artificio di gusto e senso estetico. Giudicate voi dalla rassegna qui sotto. 


Ciccio Sultano - Il Duomo, Ragusa Ibla
Verace, da mangiare in dialetto ma al tempo stesso barocca: così è la Sicilia di Ciccio Sultano, esaltata in piatti dove gli ingredienti, anche quelli apparentemente incompatibili, si fondono svelando un’inedita dimensione gustativa. Il Duomo apre nel 2000, aggiungendo arte e stile alla cornice unica di Ragusa Ibla, e alla prima stella Michelin ottenuta nel 2004 si affianca appena due anni dopo la seconda. Una lezione di storia ad ogni boccone svela  mescolanze di diverse culture. Così Ciccio Sultano cancella i confini e conquista con la sua combinazione perfetta tra magniloquenza aristocratica e inventiva popolare.
 
·         Sgombro mare nostrum con scarpetta di pane di Castelvetrano, 
emulsione di tonda Iblea, polvere di oliva moresca e cialdina di cappero sciclitano

·         Maialino nero dei Nebrodi laccato al carrubo, salsa di melone di Paceco 
e lenticchia di Ustica

Massimo Mantarro - Principe Cerami- San Domenico Palace Hotel, Taormina
Linee nitide al limite della trasparenza contraddistinguono la cucina di Massimo Mantarro, da oltre vent’anni al Principe di Cerami di Taormina. Un crescendo di esperienze formative hanno contribuito a farlo diventare un punto di riferimento dell’alta cucina in Sicilia, che ha conquistato nel 2008 la prima stella Michelin raggiunta dalla seconda nel 2012. Le sue variazioni sul tema di capisaldi della tradizione siciliana hanno il pregio di restituire un’armonia di espressioni gustative difficilmente eguagliabile. Materie prime esaltate con estro nei grandi classici come nelle sue interpretazioni personali.



·         Calamaro come se fosse un risotto con verde di cavoliceddi 
e salsa al nero di seppia leggermente piccante

·         Morbido di pistacchio di Bronte e passito di Pantelleria, p
rato di genovese e piccoli frutti


Pino Cuttaia – La Madia, Licata
Da Licata a Torino andata e ritorno, scopre la passione per la cucina nella terra d’adozione e lì affina il suo talento. La combinazione con le materie prime della sua terra ed un intuito non comune hanno fatto il resto e nel 2000 nasce la Madia a  Licata. È del 2006 la prima stella Michelin, seguita dalla seconda tre anni dopo. Una sensibilità profonda e delicata insieme accompagna l’assaggio dei suoi piatti, svelando l’intima affinità con i sapori della tradizione e la sua personale inclinazione ludica. Un bianco e nero da cartolina che ha l’energia dell’esplosione di una splendida Sicilia. 

·         Baccalà all'affumicatura di pigna condimento alla pizzaiola

·         Tortello in falsomagro


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