“La cucina è una bricconcella;
spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che
riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate
vittoria”. È una delle celebri frasi di Pellegrino Artusi, scrittore, critico e
gastronomo racchiusa nella sua celebre opera "La Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene". Con mia grande
sorpresa e felicità la mia ricetta è stata selezionata ed è arrivata tra le 5
finaliste al Premio Marietta, dedicato cuochi dilettanti con la passione per la
cucina che realizzano una ricetta ispirata al celebre manuale artusiano.
Domenica mattina ho avuto l’onore di cucinare a Casa Artusi per la gara finale e l’assaggio della giuria che ha decretato vincitore Rolando Repossi, con i suoi ravioli di nonna Costantina. Insieme a lui e agli tre finalisti, Ada Parisi, Pasquale Tanda e Maria Cristina Daraio ho vissuto una straordinaria esperienza! Vi lascio la ricetta con la quale ho partecipato: Farfalle colorate su prato di crema di fave di Leonforte e fiori di piacentinu ennese dop, un omaggio alla mia città ed ai suoi straordinari prodotti!
Domenica mattina ho avuto l’onore di cucinare a Casa Artusi per la gara finale e l’assaggio della giuria che ha decretato vincitore Rolando Repossi, con i suoi ravioli di nonna Costantina. Insieme a lui e agli tre finalisti, Ada Parisi, Pasquale Tanda e Maria Cristina Daraio ho vissuto una straordinaria esperienza! Vi lascio la ricetta con la quale ho partecipato: Farfalle colorate su prato di crema di fave di Leonforte e fiori di piacentinu ennese dop, un omaggio alla mia città ed ai suoi straordinari prodotti!
La mia intervista pubblicata su "Il Giornale di Sicilia" |
Ingredienti per 5 persone
Per la pasta fresca senza uova:
Farina
di semola di grano duro 240 gr.
Zafferano in polvere 3 gr.
Finocchietto selvatico 30 gr.
Passata di pomodoro 3 cucchiai
Acqua q.b.
Per il ripieno ed il condimento:
Fave di Leonforte sgusciate 100 gr.
Cipollotto 1
Ricotta di pecora 200 gr.
Pecorino siciliano dop 50 gr.
Basilico fresco 1 mazzetto
Piacentinu ennese dop 150 gr.
Olio extra vergine di oliva 4 cucchiai
Noce moscata q.b.
Sale q.b.
Pepe nero in grani interi q.b.
Zafferano in polvere 3 gr.
Finocchietto selvatico 30 gr.
Passata di pomodoro 3 cucchiai
Acqua q.b.
Per il ripieno ed il condimento:
Fave di Leonforte sgusciate 100 gr.
Cipollotto 1
Ricotta di pecora 200 gr.
Pecorino siciliano dop 50 gr.
Basilico fresco 1 mazzetto
Piacentinu ennese dop 150 gr.
Olio extra vergine di oliva 4 cucchiai
Noce moscata q.b.
Sale q.b.
Pepe nero in grani interi q.b.
Dividete la farina in tre parti uguali e distribuitela in tre ciotole.
Aggiungete ad una parte lo zafferano, ad un’altra il finocchietto selvatico mondato,
sbollentato per 10 minuti in poca acqua bollente leggermente salata e tritato
finemente con un coltello, e all’ultima la passata di pomodoro. Distribuite un
pizzico di sale in ciascuna e lavorate separatamente ogni impasto aggiungendo
tanta acqua necessaria ad ottenere un composto ben amalgamato. Trasferite
l’impasto su un piano di lavoro e lavorate a lungo a mano fino a quando
risulterà morbido ed elastico. Coprite con un canovaccio pulito e lasciate
risposare in luogo fresco e asciutto. Nel frattempo preparate la crema di fave
di Leonforte. Mondate il cipollotto e tritatelo finemente. Trasferitelo in una
casseruola, aggiungete un cucchiaio di olio extra vergine di oliva e
soffriggetelo appena. Aggiungete le fave di Leonforte, fatele insaporire mescolando
con un cucchiaio di legno. Aggiungete un pizzico di sale e mezzo bicchiere di
acqua calda. Lasciate cuocere a fuoco medio, spegnete, aggiungete un altro
cucchiaio di olio extra vergine di oliva a crudo e schiacciate in modo da
ottenere una crema morbida. Scolate la ricotta dal siero in eccesso, mettetela
in una ciotola, aggiungete un pizzico di sale e di noce moscata grattugiata,
qualche foglia di basilico lavata e finemente tritata e lavorate con un
cucchiaio di legno fino a raggiungere una consistenza cremosa ed omogenea.
Riprendete uno dei tre impasti e stendetelo sottilmente con un mattarello di
legno. Tagliate due fogli di pasta della larghezza di 20 cm ciascuno. Disponete
su un foglio, a distanza regolare tra di loro di circa 3 cm, la farcia di ricotta.
Inumidite i bordi passando un pennello con qualche goccia d’acqua e ricoprite
con l’altra pasta, facendo attenzione a sigillare bene il ripieno evitando che
rimanga dell’aria all’interno. Con due stampi di misura diversa a forma di
farfalla ritagliate i ravioli, disponeteli man mano che sono pronti su un
vassoio infarinato e lasciate riposare in luogo fresco e asciutto fino al
momento di cuocerli. Ripetete le stesse operazioni anche con gli altri due
impasti. Una volta terminata la preparazione dei ravioli, mettete sul fuoco una
capiente pentola piena d’acqua leggermente salata. Nel frattempo che l’acqua
raggiunge l’ebollizione, tagliate il piacentinu ennese dop a fette e ricavate
con uno stampino tanti piccoli fiori di formaggio.
Cuocete i ravioli nell’acqua
bollente per 3 minuti. Scolateli delicatamente con una schiumarola e conditeli
con un filo di olio extra vergine di oliva. Disponete sul fondo del piatto la
crema di fave di Leonforte calda, i ravioli a forma di farfalla alternando i
colori e le dimensioni, i fiori di piacentinu ennese dop con al centro un
granello di pepe nero, terminate con un filo di olio extra vergine di oliva a
crudo e servite.
2 commenti:
Complimenti per l'ottimo piazzamento in gara! Hai fatto un piatto delizioso: bello da vedere e buono da mangiare. Bravissima!
complimenti, ma non potevi non vincere con questa appetitosa ricetta, un abbraccio SILVIA
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