Croccanti fuori e morbide dentro, sono un dolce tipico della pasticceria siciliana che definirei un po’ vintage, non mancando mai sulla tavola della domenica e delle principali festività quando ero bambina, insieme ad altri “classici”, come i cigni ripieni di crema chantilly o i cartocci alla ricotta… ;)
Presa da nostalgia di piatti tradizionali della mia cultura gastronomica le ho preparate a casa e per rendere l’effetto più verosimile possibile al mio ricordo d’infanzia le ho servite dentro un contenitore in alluminio, simile a quelli dove vengono confezionate nelle pasticcerie siciliane per agevolarne il trasporto.
Il riso, introdotto dagli arabi in Sicilia, è ingrediente base di diverse preparazioni tipiche di quest’isola, come gli arancini, il risu 'o furnu (riso al forno), i badduzzi di risu 'nto brodo (palline di riso in brodo) e ovviamente le crispelle di riso.
Ad ogni boccone sentivo la mia Sicilia più vicina..!!! : )
Ingredienti
Riso originario 200 gr.
Latte 550 ml.
Lievito di birra 10 gr.
Farina 100 gr.
Zucchero 50 gr.
Baccello di vaniglia 1
Scorza di limone 1
Sale un pizzico
Miele ai fiori di arancio 3 cucchiai
Olio per friggere
Portate a bollore il latte con il baccello di vaniglia e un pizzico di sale, versate il riso a pioggia e cuocetelo a fuoco dolce fino a completo assorbimento, mescolando di tanto in tanto. Lasciate intiepidire, eliminate il baccello di vaniglia e aggiungete la farina, il lievito sciolto in poco latte tiepido e la scorza di limone grattugiata. Stendete il composto in un vassoio e lasciate riposare almeno un paio di ore per permetterne la lievitazione.
Trascorso questo tempo prelevate poco impasto alla volta e aiutandovi con poca farina cosparsa su un piano di lavoro formate tanti piccoli cilindri. Versate l’olio in una padella e portate a temperatura. Friggete pochi pezzi alla volta dorandoli bene da ogni lato. Fate asciugare l’unto in eccesso su carta assorbente. Disponete le crispelle nel contenitore di alluminio e versate sopra il miele. Impossibile resistere all’assaggio immediato, anche se si esprimono al meglio dopo almeno un paio di ore di riposo in frigo
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